Cosa è la Candida Intestinale?

La candida intestinale o candidosi intestinale è l’infezione intestinale dovuta alla proliferazione incontrollata della Candida.
La Candida è un fungo o micete normalmente presente sulla pelle o sulle mucose del cavo orale, del tratto gastrointestinale, della vagina dell’organismo umano ospite. La Candida è un commensale saprofita che vive in simbiosi con il corpo umano, nutrendosi di materia organica morta o in decomposizione. Svolge un ruolo determinante in vari processi metabolici, interviene, per esempio, nella digestione degli zuccheri mediante un processo di fermentazione. Ci sono settanta specie di Candida, la più diffusa è la Candida albicans.
Il suo sviluppo è tenuto sotto controllo dal sistema immunitario che ne impedisce una crescita eccessiva e dannosa per l’uomo. Se la Candida prolifera in modo incontrollato, per qualcuno dei motivi descritti nel seguito, si ha una infezione da Candida o Candidosi.
Le candidosi possono svilupparsi o all’esterno del corpo umano o al suo interno. Le candidosi interne sono quelle più pericolose.
La Candida è parte della variegata popolazione fungina intestinale che va sotto il nome di micobioma.
L’importanza dei funghi intestinali sia nell’uomo sia negli animali è stata molto rivalutata da studi recenti. In passato, invece, il basso livello di presenza dei funghi nel tratto gastrointestinale (solo lo 0,1% del totale dei microrganismi) conduceva ad ignorarli del tutto nelle ricerche sui microbi intestinali.

Micobioma (non microbioma) intestinale e dieta
ATTENZIONE: il micobioma non va confuso con il microbioma che è l’insieme dei microrganismi dell’intestino. Il micobioma è il complesso dei funghi (non dei batteri) del microbioma.
La dieta è uno dei principali fattori che influenzano il micobioma.
La Candida, per esempio, cresce e si sviluppa nutrendosi di zuccheri semplici e complessi e di lieviti alimentari. Una dieta sbilanciata con un alto apporto di carboidrati, come pane, pasta, pizza, legumi, patate, riso, mais, dolci, favorisce il diffondersi della Candida. Al contrario una dieta a base di carne, pesce, verdure non amidacee, uova ostacola lo svilupparsi della Candida.
La relazione tra dieta e micobioma, così come i meccanismi sottostanti, rimangono tuttavia poco chiari. Un opportuno cambio di stile alimentare aiuta però ad inibire un’anomala proliferazione di funghi specifici.

Infezioni intestinali fungine

In condizioni di salute e di dieta corretta, le numerose cellule immunitarie delle pareti intestinali contengono l’invasione patogena dei funghi.
Viceversa, in alcuni casi di difese immunitarie compromesse, o di diete alimentari errate, la disbiosi dei funghi intestinali può causare infezioni invasive e malattie infiammatorie intestinali.
Una mucosa intestinale infiammata presenta Infatti una quantità e una diversità di miceti significativamente maggiore rispetto a quello che si osserva in una mucosa intestinale non infiammata.
Tuttavia, non è chiaro se la disbiosi del micobioma sia una causa o un risultato delle malattie infiammatorie intestinali.
In generale, le infezioni fungine, causano alti tassi di morbilità e mortalità nei pazienti in terapia intensiva e immunocompromessi.
Infezioni intestinali da Candida Albicans
Un’infezione da Candida o candidosisi sviluppa quando, in determinate condizioni, la Candida si trasforma da commensale saprofita a patogeno opportunista, espandendosi eccessivamente. L’infezione inizia a livello intestinale, come candidosi intestinale, è una forma di disbiosi ovvero un’alterazione della flora intestinale, per lo più causata dalla specie C. albicans. Anche altre specie del genere Candida possono però attivare una candidosi intestinale.
La Candida può facilitare lo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali, come coliti, enteriti, allergie o intolleranze alimentari.
Le cause possibili di candidosi intestinale sono:
- Uso non corretto di antibiotici o cortisonici, che alterando la composizione della flora batterica intestinale, ovvero avviando una disbiosi intestinale, favoriscono una crescita abnorme della Candida;
- Insufficienza immunitaria, come quella, ad esempio, causata dall’HIV o da una lunga chemioterapia. Difatti circa il 92% dei pazienti, sottoposti a prolungati trattamenti chemioterapici, sviluppa disbiosi intestinale; causa principale è la carenza o completa assenza di bifidobatteri, carenza che crea le condizioni per l’insediamento dei funghi Candida;
- Danni intestinali (ad es. quelli derivanti da un intervento chirurgico);
- Abuso di alcol. Il consumo cronico di alcol è associato ad un micobiota alterato;
- Regime alimentare errato;
- Diabete non curato (l’iperglicemia favorisce la diffusione della Candida).
In candidosi intestinale, la Candida può superare la barriera epiteliale intestinale, passare nel flusso sanguigno, liberare nel sangue enzimi, tossine di scarto e spore, raggiungere ed infiammare vari tessuti del corpo.
Il passaggio attraverso lo strato intestinale fino al sangue è un processo graduale che inizia con una crescita anomala di Candida, la sua trasformazione da lievito a ifa, segue l’infiammazione della mucosa intestinale che diventa più permeabile, lasciando passare tossine e spore.
Accade così che la Candida raggiunge varie parti del corpo attraverso il sistema arterioso e linfatico, arrivando anche a manifestarsi all’esterno sulle mucose o sulla pelle.
Le manifestazioni esterne compaiono sulla mucosa del cavo orale (mughetto o herpes) o della vagina (macchie biancastre) nelle donne, o del pene negli uomini (macchie rosse) o in zone caldo umide della pelle come inguine, ascelle, aree interdigitali.
Puoi approfondire l’argomento leggendo l’articolo sulla candida nelle donne e l’articolo riguardo l’infezione di candida negli uomini.
L’invasione silente interna può diventare molto pericolosa, se non diagnosticata in tempo. Può succedere infatti che conduca a malattie autoimmuni come, ad esempio, la psoriasi, la fibromialgia o la sclerosi multipla.

Sintomi della Candidosi Intestinale
La candidosi intestinale può colpire uomini o donne e si manifesta con:
- Digestione lenta,
- Gonfiori addominali,
- Meteorismo,
- Periodi di stipsi alternati a periodi di diarrea,
- Intolleranze alimentari e allergie,
- Cambi di umore,
- Stanchezza,
- Nervosismo,
- Depressione,
- Malassorbimento dei micronutrienti (vitamine, sali minerali, aminoacidi),
- Forte desiderio di zuccheri, carboidrati o alcol.
Per maggiori informazioni sulla sintomatologia della candida leggi questo articolo.
Diagnosi

E’ complesso diagnosticare una candidosi intestinale, perché i suoi sintomi potrebbero essere confusi con quelli di altre patologie intestinali.
D’altra parte è necessario individuare tempestivamente una reale candidosi intestinale per prevenire complicanze che potrebbero addirittura diventare letali.
Serve partire da una completa anamnesi del paziente per conoscere possibili condizioni predisponenti, e procedere poi alla conferma o meno della diagnosi con test diagnostici come la:
- Colonscopia con biopsia, per prelevare un piccolo campione di mucosa intestinale da analizzare al microscopio così da valutare la presenza e la quantità di candida, oppure
- Gastroscopia con biopsia, per prelevare una piccola porzione di mucosa duodenale da esaminare al microscopio per stimare l’evidenza e la quantità di candida;
- Coprocoltura per miceti: prelievo di un campione di feci per individuare la presenza di candida. Si tratta di un esame non molto significativo, perché non sempre la presenza di candida indica una patologia in atto. L’esame viene però effettuato per confermare o meno la sua compatibilità con tutto il quadro clinico del paziente.
Terapia
Nonostante l’attuale disponibilità di nuovi potenti farmaci antifungini, il trattamento della candidosi, non è sostanzialmente migliorato.
Per combattere la candidosi occorre:
- Ricorrere ad antimicotici,
- Modificare la dieta riducendo o meglio eliminando gli zuccheri di cui la candida si nutre. Evitare perciò il saccarosio, i carboidrati semplici e complessi, ed anche alcol, dolci, lieviti, legumi, formaggi, caffè e bevande eccitanti. Limitare anche il consumo di frutta ad un solo frutto al giorno, o non consumarne affatto, per l’alto quantitativo di zuccheri contenuti. Ottimi alleati saranno anche le spezie alimentari come l’origano, il pepe nero, la cannella, la curcuma, lo zenzero, i chiodi di garofano, ottimi per la loro azione antimicotica, antinfiammatoria, antisettica, antifermentativa. Le spezie aiuteranno a combattere la flora intestinale patogena e a ripristinare una flora intestinale sana,
- Potenziare il sistema immunitario,
- Seguire un’adeguata integrazione per contrastare la disbiosi intestinale e rafforzare le difese immunitarie.
Le indicazioni date sono ovviamente di tipo generale; in caso di bisogno, occorrerà necessariamente rivolgersi ad uno specialista che solo potrà fornire la corretta diagnosi e la giusta terapia per debellare la malattia.
